Ecco come affittare una casa ammobiliata
Vuoi affittare una casa ammobiliata ma non sai bene come muoverti per fare tutto in regola?
O magari hai paura a lasciare il tuo arredo nelle mani di uno sconosciuto?
Lo so, vorresti la certezza matematica di ritrovare i tuoi mobili perfetti alla fine del contratto, vero?
Ti capisco. Probabilmente non puoi svuotare l’immobile per stare più tranquillo, altrimenti non staresti leggendo questo articolo.
Vedrai che dalle prossime righe inizierai a schiarirti le idee e alla fine di questo articolo non avrai più alcun dubbio su come affittare la tua casa ammobiliata.
Che tipo di contratto di affitto è meglio fare con una casa ammobiliata?
Questa è una delle domande che mi vengono poste più spesso dai clienti che vengono da me in agenzia.
Soprattutto quelli che affittano per la prima volta e non hanno ancora deciso a che tipo di locazione destinare la propria casa.
Siccome non esiste un contratto d’affitto fatto apposta per le case arredate, sceglierai il tipo di contratto in base alla tipologia di locazione che preferisci.
Quindi:
- Canone libero, anche detto 4+4
- Canone concordato, chiamato 3+2
- Uso transitorio, per contratti da un mese a 18 mesi
- Studenti universitari, per contratti da 6 mesi a 3 anni
Anche se puoi stipulare un contratto qualsiasi – indipendentemente dal fatto che la casa sia arredata o vuota – una casa ammobiliata è più adatta a contratti di locazione a breve termine.
Perché dico questo?
Per esperienza posso dirti che, la maggior parte degli inquilini che firmano un contratto di locazione 4+4, o 3+2, dopo un po’ di tempo vogliono avere i propri mobili e spostare l’arredo come più gli piace.
Quindi capita spesso che il proprietario, per mantenere buoni i rapporti e continuare a percepire la propria rendita, acconsenta a svuotare l’appartamento, accontentando gli inquilini.
Certo, non capita tutti i giorni ma capita.
Mentre nel caso di un contratto di locazione a breve termine, come quello transitorio o per studenti universitari, è tutta un’altra storia.
Generalmente gli studenti universitari cercano un immobile già arredato, proprio perché sanno che si tratta di una sistemazione temporanea.
Stessa cosa per i lavoratori fuori sede, che hanno bisogno di una casa con tutto il necessario per iniziare subito a viverci.
Ecco perché ti dico che una casa ammobiliata è più adatta a un contratto di locazione a breve termine.
Ciò non toglie il fatto che tu possa stipulare il contratto che preferisci.
L’importante è che tu faccia una cosa fondamentale, in modo da tutelarti nel caso di danni all’arredo o mancanza di oggetti alla scadenza del contratto.
Vediamo di cosa si tratta.
L’azione fondamentale che devi fare quando affitti una casa ammobiliata
Quando prepari un contratto di affitto per una casa ammobiliata, è necessario indicare nel documento tutto l’arredo presente nell’immobile.
Ma vediamo i 2 step che devi seguire per fare le cose fatte bene, e poter chiedere i danni all’inquilino nel caso trovassi i mobili danneggiati alla fine del contratto.
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L’inventario
Per prima cosa devi fare l’elenco di tutto ciò che è presente nell’immobile e che intendi lasciare nelle mani del tuo inquilino.
È necessario indicare anche lo stato di conservazione dell’arredo, al momento della stipula del contratto.
Questo serve per verificare che al termine della locazione siano restituiti tutti i beni come sono stati consegnati, tralasciando la normale usura dovuta all’utilizzo.
Una volta fatto l’inventario, dovrai allegarlo al contratto di locazione dedicandogli una clausola contrattuale come questa:
“Il conduttore dichiara di aver ricevuto l’immobile e gli arredi in buono stato d’uso ed idonei alla destinazione per cui viene locato e si impegna a restituirli parimenti al termine della locazione.
Il conduttore non potrà apportare alcuna modifica, innovazione, miglioria o addizione ai locali locati, ai mobili, agli arredi in genere ed alla loro destinazione, o agli impianti esistenti, senza il preventivo consenso scritto del locatore”.
In alternativa potrai decidere di stipulare un contratto separato solo per l’arredo.
Ma tutto questo non ha nessuna valenza senza il secondo step qui sotto.
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Registrazione del contratto (o dei contratti)
Fino a quando non paghi l’imposta di registro presso l’Agenzia delle Entrate, sarà come se non esistesse alcun contratto di locazione.
È fondamentale che tu registri il contratto.
In caso contrario, oltre che non essere a norma di legge, non potrai pretendere nulla se l’inquilino non paga l’affitto o ti rovina l’arredo.
Può sembrarti una cosa banale e scontata, ma te lo dico perché di situazioni del genere ne succedono…
Comunque, per registrare il contratto di locazione devi pagare l’imposta di registro dovuta in questo modo:
- Se stipuli un unico contratto per l’affitto e l’arredo dovrai pagare il 2% sul totale dei canoni concordati per l’intera durata del contratto.
- Se invece preferisci redigere 2 contratti separati dovrai pagare 2 imposte di registro: una per il contratto di locazione pari al 2% e una per i beni mobili pari al 3%.
Per essere in regola non devi fare altro.
Tieni presente che tutto questo ti tutela legalmente, ma non assicura un utilizzo responsabile del tuo arredo da parte dell’inquilino (A meno che tu non abbia trovato l’inquilino perfetto).
Andiamo avanti.
Ora che hai inventariato tutto, registrato il contratto e affittato l’immobile, vediamo cosa spetta fare a te e all’inquilino.
Chi deve provvedere a mantenere in buono stato l’arredo?
Capita spesso che tra inquilino e proprietario nascano discussioni su chi deve occuparsi di una riparazione.
Un trucco per non sbagliare mai è verificare cosa dice la legge in tal senso.
L’articolo 1576 del Codice Civile dice:
“Il locatore deve eseguire, durante la locazione, tutte le riparazioni necessarie, eccettuate quelle di piccola manutenzione che sono a carico del conduttore.
Se si tratta di cose mobili, le spese di conservazione e di ordinaria manutenzione sono, salvo patto contrario, a carico del conduttore”.
Quindi la ripartizione delle spese di manutenzione per l’arredo è la stessa prevista per l’immobile, a meno che non prendiate accordi differenti che dovrete riportare sul contratto.
Generalmente l’inquilino deve occuparsi della manutenzione ordinaria, ovvero il mantenimento dei beni che per uso quotidiano si logorano.
Mentre tu dovresti farti carico della manutenzione straordinaria – come guasti al frigorifero o cose simili – ammesso che non siano causati da un cattivo utilizzo del tuo inquilino.
Purtroppo però tanti inquilini sono una vera piaga.
Capita spesso di avere affittuari che rompono le scatole per qualsiasi cosa, causando molti disagi al proprietario.
E per esperienza, tendenzialmente questi profili, sono gli stessi che per un motivo o per l’altro, pagano l’affitto in ritardo e alla fine del contratto spariscono lasciandoti un sacco di danni.
Come trovare l’inquilino perfetto per la tua casa ammobiliata
Ora dovresti sapere come muoverti per affittare la tua casa ammobiliata.
Se però non ti fidi a lasciare utilizzare il tuo arredo ad uno sconosciuto e vuoi essere sicuro che i tuoi mobili non si rovinino, hai 2 strade:
- Svuoti l’immobile e lo affitti senza arredo.
Non credo che avresti letto questo articolo se avessi avuto l’intenzione di togliere tutti i mobili dalla tua casa.
Quindi passiamo alla seconda opzione.
Come puoi selezionare accuratamente l’inquilino per la tua casa ammobiliata?
A Massa esiste un solo metodo, testato e funzionante, che ti permette di trovare quella persona responsabile e precisa che stai cercando per la tua casa ammobiliata.
Si tratta di un Protocollo di Selezione dell’inquilino perfetto.
Con questa procedura facciamo una vera e propria scrematura dei potenziali inquilini e possiamo escludere subito le persone non idonee.
Non esiste un altro sistema del genere a Massa Carrare, e forse neanche nel resto d’Italia.
Se vuoi trovare l’inquilino ideale per la tua casa ammobiliata, che paghi regolarmente l’affitto e si prenda cura del tuo arredo come se fosse la cosa più cara che ha, clicca sul pulsante qui sotto per fissare un appuntamento.
Oppure chiamaci al numero verde 800.687.199.
Ti aspetto
Matteo